FEMINIST AS FUCK – un progetto femminista di arte pubblica
FEMINIST AS FUCK – un progetto femminista di arte pubblica
FEMINIST AS FUCK

FEMINIST AS FUCK – un progetto femminista di arte pubblica

Siamo al lavoro per realizzare il prossimo progetto femminista di arte pubblica su poster: col tuo contributo, lo porteremo in strada a Novembre 2024.

Bologna
€5000obbiettivo
€1604promesso
32%finanziata
31sostenitric*
39giorni alla conclusione

CHEAP porta in strada da anni interventi di poster art attraversati da energie transfemministe, nel tentativo di contribuire alla creazione e alla diffusione di un immaginario di liberazione dei corpi, dei desideri e delle esistenze da quella cosetta tossica che è il patriarcato.

Siamo al lavoro per realizzare il prossimo progetto femminista di arte pubblica su poster ed essere ancora una volta piattaforma nello spazio pubblico per altre artiste: col tuo contributo, porteremo il nuovo intervento di poster art in strada a Novembre 2024.
 
Tra le ricompense, c'è un nuovo poster di CHEAP: ricevilo in cambio di una donazione.

SCOPRI IL NUOVO POSTER REALIZZATO X IL CROWDFUNDING

Prendiamoci un momento per pensare all’arte pubblica che incontriamo, in una media città italiana. La potremmo esemplificare con una statua, quella di un uomo bianco a cavallo; forse ha dei titoli nobiliari, sicuramente ha dei gradi militari; con buona probabilità sta tornando dal genocidio che ha commesso e per cui verrà celebrato in patria. Questo è il paradigma: un paradigma razzista che costruisce un’ideale maschile di bianchezza, esaltato nella sua capacità di esprimere oppressione.

Questo immaginario, questo insieme di segni e simboli a cui è affidata la narrazione del bene e del male che viene riprodotta nello spazio pubblico, descrive delle prospettive aberranti, perché aberrante è il razzismo che veicola, l’oppressione di genere che comporta, l’ideale abilista che esprime e il classismo fondativo su cui si erge.
Questo immaginario è l’oggetto dei nostri sforzi: con metodo e abbracciando una prospettiva di lunga distanza, intendiamo partecipare allo sforzo di farlo a pezzi. Allo stesso tempo, pensiamo che la polverizzazione metodica delle statue equestri di cui sopra debba essere accompagnata dalla costruzione di un nuovo immaginario, in grado di declinare l’alterità che dallo spazio pubblico e dalle rappresentazioni in esso sviluppate è fino a ora stata bandita. Se lo standard è uomo, bianco, cisgender ed etero, espressione dell’upper class, fuori da questa narrazione e dallo sguardo che la produce rimane un’umanità enorme: restano escluse le donne, le persone non binarie, la comunità LGBTQIA+ in gradi diversi, chi si porta in giro un corpo nero o razzializzato, chi migra, chi non è conforme alla retorica abilista, chi è precariə, chi è senza dimora, chi vive in contesti di marginalità. Sono davvero molto estese le comunità delle soggettività che non trovano rappresentazione e che vivono quindi un gap di cittadinanza nell’ordine simbolico: queste storie, questi sguardi, questi corpi sono esclusi dall’ordine del discorso a cui si partecipa – o che si subisce – nello spazio pubblico.

L’immaginario e il modo in cui lo decliniamo non sono materia innocua. Se non rappresentiamo le donne nello spazio pubblico e se quando lo facciamo le rappresentiamo come oggetti del desiderio maschile, siamo complici di un sistema che produce violenza di genere. Non stupitevi se ci trattano come oggetti, come proprietà, come divertissement sessuale, perché per secoli ci hanno rappresentate così, questo è il canone culturale condiviso su di noi e questo stesso paradigma ancora oggi resiste al cambiamento. Se nello spazio pubblico non rappresentiamo dignitosamente corpi neri e razzializzati, contribuiamo a nutrire quel discorso distorto e razzista che promuove l’idea che l’Italia abbia una granitica identità nazionale bianca: il suprematismo ha prima di tutto base culturale, senza la quale non siamo certe che uomini bianchi armati commetterebbero omicidi e stragi su base razziale. Se non rimuoviamo l’insieme di segni e simboli che celebra come valore la ricchezza individuale letteralmente a ogni costo, non possiamo aspettarci che la giustizia sociale sia riconosciuta come ideale condiviso e alla base della nostra convivenza civile. L’arte pubblica non è una cosa innocua, ma un oggetto estremamente affilato.
Ampliare (o, meglio, divellere) il gate di accesso che regola l’ingresso e l’espulsione dall’immaginario presente nell’ambiente urbano è parte del lavoro di CHEAP. La nostra pratica artistica, i linguaggi visivi contemporanei che adottiamo, l’impermanenza e l’instabilità espresse dalla carta con cui ci manifestiamo sul paesaggio urbano sono il nostro piede di porco.

Immaginiamo che non ti stupirà sapere che anche il piede di porco ha un costo: la progettazione, la fee delle artiste, la stampa, l\'affissione, la fee di fotografe e video maker, sono tra le voci di spesa che dobbiamo sostenere.
Sostieni il progetto con una donazione, adotta un piede di porco insieme a noi.

I libri di CHEAP sono descritti qui:

CHEAP as POSSIBLE

CHEAP street poster art vol.II

Alle persone che procederanno con la donazione entro il 15 Luglio spediremo i poster e le ricompense entro la fine di Luglio.

Non effettueremo spedizioni ad Agosto.

Prevediamo una seconda spedizione a fine Settembre ed una terza e conclusiva spedizione entro la metà di Novembre.

Nome Dona importo Ricompensa Data
Laura 35 1 poster FEMINIST AS FUCK (50x70 cm) October 17, 2024
Alessia 35 1 poster FEMINIST AS FUCK (50x70 cm) October 10, 2024
Alice Fiorelli 3 Nessuna Ricompensa October 8, 2024
Craq Design Studio 200 Nessuna Ricompensa September 18, 2024
Marco Frigerio 35 September 16, 2024
Lorena Marinucci 35 September 15, 2024
ale 10 Nessuna Ricompensa September 14, 2024
nathan fain 200 September 13, 2024
Valentina Bordonaro 35 September 4, 2024
Andrea Pusineri 35 September 2, 2024
Giulia 45 September 2, 2024
livia ciarrapico 50 August 26, 2024
Claudia Santoro 50 August 4, 2024
Giulia Stringari 100 Nessuna Ricompensa July 26, 2024
Paolo Di Chiara 50 July 20, 2024
Martina 35 July 7, 2024
CSA Magazzino 47 55 Nessuna Ricompensa July 2, 2024
Fedya 200 Nessuna Ricompensa June 27, 2024
Emma 5 Nessuna Ricompensa June 26, 2024
Consuelo Di Benedetto 35 June 26, 2024
Marta Minola 35 June 22, 2024
Grazia Raimondo - Libreria Limerick 35 June 21, 2024
Francesco Golfieri 40 June 20, 2024
Laura Girotti 40 June 20, 2024
Alberto Marri 35 June 20, 2024
Alessandra Maria Giancola 20 Nessuna Ricompensa June 20, 2024
Cristiana Gardiman 35 June 20, 2024
Elena Zunino 35 June 20, 2024
Benedetta 45 June 20, 2024
Benedetta 35 June 20, 2024
Malcom 1 Nessuna Ricompensa June 19, 2024
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